La Città di Labé in festa per Energy With Africa

Unversità di Labè

I preparativi per la cerimonia di oggi sono praticamente terminati un’ora prima dell’arrivo del Governatore della Regione di Labe, il Colonnello Robert Soumah, del Sindaco di Labé Mamadou Aliou Laly Diallo e tutta la delegazione italiana della Levi-Ponti.

Le autorità con la Dirigente scolastica Marialuisa FAVARO e la Consigliera comunale di Mirano Maria Rosa Pavanello, tagliando il nastro inaugurale del nuovo laboratorio di Elettronica applicata al fotovoltaico hanno di fatt tagliato il cordone ombelicale che ha tenuto legato l’I.I.S. Levi-Ponti.

Il laboratorio ha adesso le potenzialità e le carte in regola per formare nuovi tecnici del settore fotovoltaico e si guadagna il primo posto in Guinea per l’innovazione tecnica.

Il percorso nasce da lontano come un’idea di riscatto di un guineiano immigrato in Italia e divenuto cittadino italiano, ma cresce grazie alle iniziative di solidarietà della Tavola Valdese e delle Associazioni della città di Mirano, nonché ai pratocini del Comune di Mirano.

Oggi l’Università di Labé é il centro didattico di eccellenza della Guinea Conakry e le autorità della città di Labé hanno voluto celebrare il 19 novembre 2022 questa realtà.

Una giornata perfetta per tutte le attività previste: sole, leggera ventilazione e temperatura gradevole.

Le celebrazioni e il pranzo sono terminate alle 4 del pomeriggio, permettendo nelle successive ore di iniziare le attività di “finissage” dei 5 progetti, come le misurazioni all’interno dei siti, i sopralluoghi aerei dei tetti e delle superfici interessate con il nostro drone.

La Mairie (Municipio) ed il Reparto Pediatrico dell’Ospedale di Labé sono stati i primi due siti visitati dalla parte tecnica della delegazione e dagli allievi coinvolti nella progettazione .

Il sopralluogo nell’Ospedale di Labé ha lasciato un segno in tutto. Aver visto con i nostri occhi la sofferenza di chi sta male ed é in bisogno di assistenza, ci fatto comprendere quanto ogni carenza (elettricità, acqua, strutture e viabilità) abbia un peso diverso su persone che non hanno quasi niente.

Ad un certo punto si sente la sirena di un’ambulanza che entra nel buio del piazzale del distretto sanitario. Vedere le attività di pronto soccorso, anzi, non vederle, perché tutto si svolgeva senza illuminazione esterna con l’ausilio di qualche torcia a mano, ci ha calati senza volerlo nello scenario della povertà di mezzi, che qui, nel quotidiano non fa troppo scalpore, ma fa male se ti tocca personalmente.

Tutto si muove e continua ad alimentare il traffico nelle ore serali della città di Labé, peccato che al buio questa “movida” sia un pericoloso stile di vita urbana che va velocemente cambiato con progetti di modernizzazione come il nostro.