In trasferimento a Labé

La partenza è alle 5 del mattino, ma la messa in moto del convoglio di 5 macchine fa inevitabilmente slittare alle sei. Un caffè strategico qualcuno è riuscito a prenderlo nella camera di Renato Coviello, che per non rinunciare al rito del caffè si è messo in valigia una mini macchina per capsule espresso.

La luce del giorno si vedrà alle 7 circa, e il traffico infernale di Conakry sembra più accettabile. Dal finestrino dei fuoristrada sono passate tante immagini e moltissime scene di vita per noi sconosciute, dal vedere i ragazzi andare a scuola tutti vestiti con la divisa, alle scene di vita povera e rurale che si vedono sulla strada, il luogo dove tutto è visibile e tutto é reale. Finalmente dopo molte ore di auto, tra piste di terra rossa e asfalti a groviera, la quota si eleva, arrivando a 1300 metri di altezza. Gli agglomerati urbani sono più radi e la foresta è sempre più prepotente nel suo sviluppo. Mamadou e l’organizzazione dell’Università di Labé organizzano una sosta alle 15 in un ristorante in stile europeo che dalle terrazze a sbalzo sulla foresta, fa sentire tutta la grandezza del paesaggio.Sono le 18.30 e la delegazione arriva in albergo, dove, dopo mezz’ora si precipita il Sindaco di Labé per un caloroso abbraccio di benvenuto a tutti noi.

La sera volge alla notte e alcuni della delegazione, mai stati in Africa, si allontano sul ciglio della strada, appena all’esterno dell’hotel, per vedere il tanto decantato spettacolo delle stelle nel buio della notte urbana. Tutto reale ed impressionante !